Novembre 8th, 2022 by Vittorio De Vito_inplatea
Trianon é il nome del villaggio acquistato e poi distrutto da Louis XIV di Francia per annetterlo al parco della reggia di Versailles. In questo luogo lussureggiante, nel 1670, il re Sole incarica Louis Le Vau di costruire una “casa per farvi merenda”, dove fuggire con la famiglia, lontano dall’etichetta e dalle fatiche del potere.
E‘ solo l’inizio dello sviluppo dell’area come buen retiro regale. Nel 1687, lo stesso sovrano fa edificare il “piccolo palazzo di marmo e di porfido con giardini deliziosi”, in seguito denominato il Grand Trianon; quasi un secolo dopo, dal 1763 al 1768, é la volta del Petit Trianon, voluto da Louis XV su pressioni della sua favorita, la signora di Pompadour; nel 1776, Marie Antoinette vi fa riprendere i lavori: giardino inglese, tempio dell’amore, teatro, villaggio pittoresco attorno a uno stagno, “le Hameau de la Reine”, il Borgo della Regina, dove la sovrana gioca a fare la pastorella. Il duca di Croÿ sintetizza: “Non hanno mai cambiato tanto forma, né costato tanto denaro due iugeri di terra”.
Arriviamo nel secolo scorso e l’8 novembre 1911 il teatro napoletano di piazza Calenda riprende, dunque, in modo certamente immaginifico, un toponimo ancora emblema di delizie regali e lusso. Così Ettore De Mura ne ricorda l’apertura nella sua Enciclopedia della canzone napoletana:
“Fu la compagnia di Eduardo Scarpetta, di cui facevano parte il figlio Vincenzo, Bianchina De Crescenzo, Della Rossa e la Perrella, ad inaugurare il teatro. […]
Sin dal gennaio successivo all’inaugurazione diede vita a spettacoli di varietà, nei quali programmi, figuravano spesso oltre a cantanti di primo piano, addirittura tre, ed anche quattro, vedette per volta. In una sola sera, il pubblico si godeva, oltre ai numeri, che s’affollavano abitualmente nel manifesto, Pasquariello, Donnarumma, Gill, Fulvia Musette e, a distanza di qualche settimana, Maldacea, Tecla Scarano, Diego Giannini, Gina De Chamery. Prima con l’impresa di Amodio Salsi, che era anche il proprietario del teatro, e poi con quella di Giuseppe De Simone e Gennaro De Falco, il Trianon registrò un’attività ricca di avvenimenti artistici e di soddisfazioni finanziarie. […]
Non pochi attori, e non pochi cantanti, si forgiarono sul suo palcoscenico, raggiungendo persistente notorietà. E non pochi attori e cantanti conclusero qui la loro meravigliosa carriera artistica, come i già citati Armando Gill ed Elvira Donnarumma”.
Nel 1940, Gustavo Cuccurullo acquista il teatro e nel 1947 lo trasforma in sala cinematografica. Cinquanta anni dopo, un altro Gustavo Cuccurullo, pronipote del precedente e attuale amministratore della società proprietaria della sala, dà il via ai lavori per la creazione di Trianon – il Teatro della canzone napoletana.
Trianon – il teatro della canzone napoletana®
trianon@teatrotrianon.it
piazza Vincenzo Calenda, 9 – 80139 Napoli
tel. +39 081-225.82.85 – fax +39 081-28.90.84
direzione generale – Gustavo Cuccurullo
gustavocuccurullo@teatrotrianon.it
tel. +39 081-225.82.85, interno 22
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