Giugno 1st, 2012 by Giuseppe Grasso
Teatro Zurzolo Live
Il Teatro Zurzolo Live-ZTL nasce nel giugno 2012 ad opera di Marco Zurzolo, grande sassofonista e compositore napoletano, e Maria Manuela Renno, cantautrice e musicista, per creare uno spazio teatrale all’interno del quartiere Stella-San Carlo all’Arena e si ripropone di essere un polo culturale che lavori sulla preparazione e sulla presentazione di un’offerta culturale a tutto tondo, comprendente teatro, musica e arte. La sua sede, la restaurata secentesca Cappella Mauro, offre la giusta dose di suggestione storico-archeologica, recando su di sé testimonianze delle epoche antica, ellenistica ed altomedievale, nel solco di quello che è uno dei tratti salienti di Napoli, ossia la stratificazione indiscriminata di lasciti culturali, storici e archeologici diversi in un coacervo inscindibile. La cappella, di proprietà dei frati oblati, ha riaperto i battenti proprio grazie all’associazione, che ha presentato il progetto con il quale lo spazio, dopo più di venti anni, è stato recuperato ed è ora fruibile da tutta la città.
Lo ZTL offre corsi di musica, canto e arti applicate agli iscritti di tutte le età, dai tre ai novantanove anni. Il percorso educativo si basa sulla propedeutica infantile e sull’insegnamento dei singoli strumenti e della musica d’insieme. I molti corsi, oltre a quello di teatro, si possono dividere in quelli per bambini e in quelli per adulti. Dei primi fanno parte quelli di gioco danza (3-5 anni), prima infanzia (3-5 anni), propedeutica musicale (6-10 anni) e propedeutica strumentale e corale (11-14 anni); per gli adulti l’offerta consta nei corsi di musica e coro d’insieme, di musica d’insieme di tango argentino e di ikebana (l’arte giapponese di composizione floreale artistica), quest’ultimo diviso in vari livelli. Il corpo docenti è composto da Angelo Beneduce, Mariagrazia Cappabianca, Maria Domenica Castrì, Fabio D’Onofrio, Umberto Guarino, Carlo Lomanto, Domenico Matania, Mario Nappi, Paolo Palapoli, Maria Emanuela Renno, Francesca Zurzolo e Marzo Zurzolo.
Non dimentico della sua anima jazz, comunque, lo ZTL offre ai suoi avventori una corposa offerta musicale in tal senso: basti pensare che nel solo mese di maggio (2018, ndr) saranno proposti quattro appuntamenti jazz: il primo il 7/5, con la Robertinho De Paula Jazz (Robertino De Paula, Leonardo De Lorenzo, Gianfranco Coppola); il secondo il 14/5 con il Riccardo Biseo Trio (Riccardo Biseo, Nicola Biselli, Lucio Turco); il terzo il 21/5 con il Trio di Napoli (Marco Zurzolo, Pippo Matino, Giuseppe La Pusata; il quarto il 28/5 con l’Intercat 5et (Pino Melfi, Alessandro Tedesco, Dino Plasmati, Vittorio Palmisano, Marcello Nisi). Tra gli eventi passati possiamo citare il concerto di Mario Romano Quartieri Jazz, “Le 4 Giornate di Napoli”, e quello di Simone Alessandrini, “Storytellers”, con l’accompagnamento di Antonello Sorrentino, Riccardo Gola, Riccardo Gambatesa e Federico Pascucci.
Lo ZTL vuole però anche e soprattutto essere uno strumento di rivalutazione sociale e territoriale, tramite la quale giungere infine ad una rivalutazione del capitale umano cittadino, specialmente la sua parte più giovane. Per citare le parole stesse dell’associazione, “Il nome che abbiamo dato allo spazio vuole, con ironia, richiamare a un neologismo che a nostro parere simboleggia l’inizio di una rinascita della dimensione umana della città, tenerne a mente le tante ricchezze e ricordare la necessità di ricostruire l’anima del luogo, a partire dalle sua essenza e dai suoi giovani abitanti.”
Pur configurandosi come spazio a vocazione jazz, lo ZTL ha un suo cartellone teatrale e ospita uno spettacolo a settimana nei weekend.
Direzione e botteghino
Via Giuseppe Piazzi 59, Napoli
zurzoloteatrolive@gmail.com
Come arrivare
Metro linea 1 (fermata Museo) e linea 2 (fermata Cavour)
Bus linee 147, 182, 184 e 201
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Gennaio 1st, 2008 by Giuseppe Grasso
Teatro Civico 14/Spazio X
La cooperativa Mutamenti/Teatro Civico 14 nasce nel 2005 ; il teatro, da ottanta posti, viene fondato alla fine del 2009 in Via della Ratta. Nel 2016 viene fondata la nuova sede “Spazio X”, uno spazio polifunzionale 100 mq con quindici postazioni che offre anche coworking, sala prove per le compagnie e formazione teatrale, oltre a varie attività che non riguardano solo la formazione artistica.
La filosofia della compagnia Mutamenti, arricchita da anni di collaborazioni ed esperienze in campo cinematografico e teatrale, è quella del confronto, della contaminazione e della commistione di talenti diversi per creare progetti sempre più innovativi. Tra le collaborazioni citiamo quelle con C.RE.S.CO., Artemisia, Arci Caserta, Blow up film, Caserta film lab, Morks e Malivì.
A tutto questo si aggiunge un costante impegno civile, come ad esempio nella lotta alle mafie, all’insegna della ricerca della modernità e dei suoi temi cruciali.
I giovani. simbolo per eccellenza della novità e della sperimentazione, sono sempre al centro dell’attenzione del Civico 14, e offre loro una corposa offerta artistica e didattica, volta alla ricerca e alla formazione.
La compagnia è composta da Roberto Solofria (attore, regista, docente) , Rosario Lerro (attore, regista, docente), Ilaria Delli Paoli (attrice e organizzatrice), Marco Ghidelli (fotografo e addetto alle luci), Antonio Buonocore (scenografo), Luigi Imperato (drammaturgo e regista), Antimo Navarra (attore), Alina Lombardi (costumista), Alessia Guardascione (addetta alla rete e ai social), Paky Di Maio (musicista), Sara Scarpati (attrice e docente) e Napoleone Zavatto (addetto stampa).
La cooperativa si occupa anche di produzioni per Napoli e il teatro di Caserta e offre ai suoi numerosi allievi corsi articolati su tre livelli di esperienza (base, intermedio, avanzato) e stage sul campo. Le produzioni del Civico 14 sono a tutt’oggi: Viola (io ti amavo), Questione di un attimo, Il macero, Enrico l’ultimo, Rivoluzione d’amore, Il sogno di Rosaspina, K, Il più grande del mondo, Cenerè, Chiromantica ode telefonica agli abbandonati amori, Di un Ulisse di una Penelope.
I corsi sono molti e articolati. Quelli teatrali si dividono in Oplà teatro (6-10 anni), L’attore capovolto (11-13 e 14-18 anni), La grammatica della scena (dai 18 ai 99 anni e diviso in base, medio e avanzato) e Laboratorio 14, un progetto speciale basato su molti corsi laboratoriali (dalla dizione alla storia del teatro, dal mimo all’improvvisazione, dalla regia alla scenografia) pensato anche per gli ex allievi. A tutto questo si aggiungono altri corsi su altre materie e discipline, quali yoga, inglese, dizione, parlare in pubblico, qi gong, tai chi e danza.
Tra le onorificenze di cui gode il Civico 14 spiccano sicuramente il riconoscimento come luogo artistico e culturale di rilievo cittadino e nazionale, il riconoscimento della compagnia da parte della Regione Campania e il Premio Landieri, conseguito nel 2013.
Trascorrere una serata al Civico 14 vuol dire immergersi in una realtà attenta al contemporaneo e che propone un modo diverso di vedere le cose.
Direzione e botteghino
Via Petrarca c/o Spazio X, Caserta
info@teatrocivico14.it
Come arrivare
In auto, percorrere la E45, la SS162dir o la A1
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Gennaio 1st, 2007 by Giuseppe Grasso
Associazione Officina teatro
Officina Teatro nasce nel 2007 da una fabbrica dismessa come centro di produzioni teatrali e cinematografiche, partendo dall’esigenza di dare spazio al teatro contemporaneo, e si propone di essere un contenitore per le nuove forme teatrali. Si impegna inoltre a far conoscere al pubblico tutto il processo creativo che c’è dietro la recitazione.
Le menti dietro il fenomeno in provincia di Caserta sono Maria Macri, per la direzione organizzativa, e Michele Pagano, per la direzione artistica
Lo spazio è innovativo sotto tutti i punti di vista: qui non ci sono poltrone rosse, ma gradinate in movimento, per proiettare il pubblico sul palco con la rottura della quarta parete e coinvolgerlo fino in fondo nello spettacolo.
Nel corso della sua storia l’Officina si è configurata anche e soprattutto come centro di studio, ricerca, sperimentazione, ponendo l’accento sulla formazione, il dibattito e l’aggiornamento, oltre a numerose iniziative volte a diffondere lo spettacolo e la cultura in genere. Stage, corsi, laboratori, seminari hanno ospitato ospiti di stampo internazionale. C’è anche un laboratorio per i più piccoli, per educare i giovani nell’ottica di un avvicinamento formativo e consapevole al teatro, senza tralasciare la fondamentale dimensione del gioco.
Fare e studiare teatro presso l’Officina significa anzitutto mettersi in gioco come persone, al fine di esprimersi a tutto tondo mediante la comunicazione e la creatività. Tutto questo, naturalmente, all’insegna della modernità, attraverso l’applicazione di tecniche didattiche e la sperimentazione di linguaggi contemporanei. Un discorso analogo si può fare per gli stage, tenuti da esponenti del settore di chiara fama; dalla stagione 2008/2009 l’Officina ha ospitato infatti nomi del calibro di Michele Monetta, Gary Brackett, Cesare Brie, Roberta Nicolai, Antonello Tudisco, Mimmo Borrelli (due volte), Davide Iodice, la Compagnia Manovalanza Teatro, Alessandra Fabbri, la Compagnia Carullo-Minasi, la Compagnia Civilleri Lo Sicco ed Emanuele Valenti.
L’Officina ha già prodotto un elevato numero di spettacoli: Sabbia, Vietato attraversare i binari, Alice nel paese delle meraviglie, La corale dei nomi propri, Sia santificato il mio nome, Andante 01. Viaggio verso il mondo di Oz, Risveglio di primavera, La regina delle nevi, Vanille: per un dolce morir, Peppino: mani dell’angelo, Hansel e Gretel: primo secondo e contorno, Due, Le 99 stanze di Berconach, Autovelox, La prima casa, Stuntman, La città di cara, Album di Famiglia, Reverse, I giorni felici di Beckett sono finiti, Antigone, Lovers, L’ultima sposa: Sherazade, Sola: naufragar m’è dolce in questo mare, La sirenetta: il mondo di sopra, Da consumarci preferibilmente dopo morti, La Cenerentola, Le ore dorate.
L’Officina ha in cantiere o ha già realizzato anche alcuni interessanti eventi progetti volti a portare il teatro al di fuori degli spazi convenzionali, ed immergerlo nella realtà di tutti i giorni, sia essi strade, bar, perfino condomini, in una commistione di vita e arte che lascia davvero sbigottiti: Hinterland, Condomini, C.offi, Fermata camper, Escort, La tredicesima, Sali d’argento e Invisi-bili.
La compagnia gira instancabilmente l’Italia portando spesso molte novità in Campania, preferendo portare il frutto delle sue esperienze in casa propria e arricchire la sua terra natale, piuttosto che dover essere costretta ad esportare altrove quanto di buono può esistere anche e soprattutto qui.
Trascorrendo una serata con Officina Teatro si può conoscere da vicino tutta la fatica e le difficoltà dell’arte, e assistere al rituale del cerchio magico che si forma tra pubblico e attori.
Direzione e botteghino
Via degli antichi platani 10, San Leucio (CE)
info@officinateatro.com
Come arrivare
In auto, percorrendo le strade A1, E45 e A30
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Agosto 7th, 2003 by Giuseppe Grasso
Associazione Start Interno 5
L’associazione culturale Start Interno 5 nasce il 7 agosto 2003 ad opera di cinque giovani artisti napoletani che si rendono indipendenti per seguire i propri progetti come compagnia autonoma. Lo Start ha una cultura teatrale a tutto tondo e infatti gestisce ogni aspetto del mondo teatrale: dalla messa in scena alla produzione, dai laboratori alle rassegne, fino ad arrivare alla danza e alle arti performative in genere. Volendo però porre l’enfasi su uno di questi aspetti in particolare, possiamo dire che lo Start Interno 5 si occupa anzitutto dell’organizzazione degli spettacoli e più in generale di attività volte alla diffusione e alla conoscenza del teatro a Napoli e non solo.
Già dal 2005 lo Start Interno 5 gestisce e partecipa al Festival internazionale dell’attore, creatura di Paolo Coccheri; negli anni 2006, 2008, 2009 e 2011 dirige, organizza e produce Movilmentale, rassegna di danza e video-art; nel 2008 collabora con il Napoli Teatro Festival producendo “Cosa deve fare Napoli per rimanere in equilibrio sopra un uovo” di Enrique Vargas e “Vedrai andrà tutto bene” di Monika Pormale; nel 2009 cura la programmazione di “Incontri d’artista” e produce la prima edizione del sud Europa di E45 Fringe Festival, replicando l’anno successivo in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival; nel 2010 organizza per il comune di Montalcino la XXXI edizione del festival internazionale cittadino; ha diretto le rassegne Inpalco Tour, Spremi Tour, e Game Over; è stata partner del progetto europeo “Focus on art and science”; ha promosso lo “Speed dating teatrale”, incontri velocissimi per spettacoli in cerca di distribuzione. E questo solo per citare alcuni dei prestigiosi eventi cui ha preso parte, spesso, come si è visto, come cuore pulsante della manifestazione stessa.
Dopo essere a lungo rimasto senza sede lo Start Interno 5 ha trovato la sua casa a Palazzo Diomede Carafa, in via San Biagio dei Librai, palazzo storico del XV secolo, e ha chiamato in modo benaugurante la sua nuova dimora Start, “inizio”, che è però anche l’acronimo di “Sanbiagio Theaterandperforming ARTs” (teatro e arti performative di San Biagio). Da qui gli artisti emergenti vengono invitati a far nascere e sviluppare i loro progetti e viene loro proposta una variegata offerta formativa per bambini e adulti, con un laboratorio teatrale, uno di marketing e produzione e uno di danza, con una compagnia da tre anni riconosciuta dal Ministero. In collaborazione con Dedalus, inoltre, si organizzano corsi per minori soli o sottratti alla strada.
Lo Start Interno 5 può vantare collaborazioni con alcune tra le più importanti istituzioni culturali e teatrali Italiane ed europee: la Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee di Firenze, la Fondazione Teatro Vittorio Emanuele di Noto, Pontedera Teatro, la Rencontres Choreographiques di Parigi, il museo di Lubyiana, il Teatro d’Arte di Mosca, il Teatro de los Sentidos di Barcellona, il Grenoble e il Goethe di Napoli, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il Circuito Campano della Danza, il Museo MADRE, il Teatro Galleria Toledo, il Teatro Mercadante di Napoli. Emerge quindi con forza il respiro internazionale di questa associazione.
Tra le personalità che hanno collaborato con lo Start Interno 5 ricordiamo Ferruccio Soleri, Jerzy Suhr, Franco Scaldati, Nicolaij Bogdanov, Anton Milenin, Laura Curino, Cesar Brie, Giorgio Barberio Corsetti, Chiara Guidi, Isa Danieli, Nikolaij Skorik, Claudio Remondi e Riccardo Caporossi, Enrique Vargas, Saverio La Ruina, Bruno De Franceschi, Matteo Tarasco, Acushla Bastible, Luca Scarlini, Nicole kehrberger, Michele Andrei, Gianfranco Berardi, Benedetto Sicca.
Trascorre una serata allo Start significa confrontarsi con progetti e testi inediti in un’atmosfera intima e familiare, che cerca e apprezza il confronto con il pubblico.
Attualmente l’associazione sta sostenendo una raccolta fondi per finanziare la “Scuola elementare del teatro”:
https://www.produzionidalbasso.com/project/sostieni-la-scuola-elementare-del-teatro-conservatorio-popolare-delle-arti-della-scena/
Direzione e botteghino
Via san Biagio dei librai 121, Napoli
interno5start@gmail.com
Come arrivare
Metro linea 1 fermata Università, percorrere in salita tutta via Mezzocannone e girare a destra
Bus linea 201 e R2, percorrere in salita tutta via Mezzocannone e girare a desta
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Gennaio 1st, 2001 by Giuseppe Grasso
Associazione La festa dei folli
L’associazione nasce nel gennaio 2001, dopo aver curato una serie di eventi teatrali a Nola. In seguito ha iniziato a organizzare anche rassegne di musica dal vivo, cineforum e incontri in generale che promuovessero il confronto, il dibattito, la crescita, lo scambio di opinioni. Ha anche ospitato registi e attori di associazioni diverse, come nel caso dei rappresentanti delle associazioni etiopi a Napoli, con i quali hanno trattato il tema dell’infibulazione. Ancora, la rassegna di quest’anno, la diciottesima edizione, è dedicata al tema del femminicidio, che sta purtroppo emergendo come uno dei più diffusi fenomeni di violenza. Inoltre, dopo la serata, viene offerto sempre un momento conviviale per favorire l’incontro tra le persone.
La festa dei folli, però, denuncia anche diverse difficoltà, a cominciare da una parte della cittadinanza che fatica ad avvicinarsi al teatro: questo perché c’è chi, deluso dall’andamento della vita cittadina, stenta a riconoscerla come una comunità e a sentirsi parte di essa. E le stesse istituzione, infatti, sono accusate di non fornire abbastanza aiuto, e quando arriva è necessaria una non indifferente sollecitazione: “Purtroppo siamo e ci vedono come la provincia povera e dimenticata di Napoli”, denuncia l’associazione. Basti pensare che pur essendoci un teatro, a Nola, vuoi per una programmazione soprattutto nazional-popolare, vuoi per una diffusa diffidenza verso le compagnie amatoriali, vuoi per i motivi in precedenza descritti, esso non è frequentato come potrebbe; di conseguenza la Festa dei folli si sforza di invitare personaggi più noti, come Renato Carpentieri, Enzo Moscato, Floriana Cangiano, la cui presenza riesce a creare un maggior entusiasmo, al punto di coinvolgere comunità di appassionati da altre città, come Roma o Salerno.
L’associazione fornisce anche corsi di formazione e laboratori teatrali per adulti e bambini (tra cui quello di dizione), ma anche di fotografia e cinema (filmmaker). Si configura come una comunità innanzitutto professionale, che ha come scopo la formazione della comunità prima dell’informazione. Settimanalmente si riunisce per discutere dei temi ritenuti più importanti. La cultura, insomma, viene trattata a 360 gradi.
La convivialità alla quale abbiamo accennato in precedenza è un’altro dei punti di forza della Festa dei Folli, ed ha un nome ben preciso: Ristobistrò. Vero e proprio prolungamento “fuori tema” dell’associazione, fornisce ai suoi avventori momenti di gastronomia di qualità, di ristoro e divertimento in qualsiasi momento della giornata, dal mattino fino al dopocena. Si può fare colazione leggendo un giornale, intrattenersi chiacchierando con gli amici nel pomeriggio, sorseggiare un aperitivo in serata; un’offerta sicuramente inusuale e interessante, che non può che favorire la socialità e il rinsaldarsi di una comunità di affezionati. Il Ristobistrò è disponibile anche per l’organizzazione di eventi esterni.
Tra le attività promosse dalla Festa dei Folli una menzione speciale spetta allo sportello interculturale ZADIG, in collaborazione con le autorità locali e rappresentanti delle comunità di extracomunitari, all’insegna del dialogo, del rispetto e della reciproca comprensione. Tra quelle più inusuali e curiose, invece, c’è “Ospita un artista”, con cui è stata invitata la cittadinanza ad accogliere per una notte un artista in procinto di esibirsi con l’associazione.
La Festa dei Folli può inoltre vantare la collaborazione con talentuose compagnie teatrali e volti noti dello spettacolo, anche del mondo del cinema e della musica: Rossotiziano, Teatro Segreto, Nuovo Teatro Nuovo, Coop. Il Teatro, Enzo Moscato, Teatro Stabile di Calabria, Liberascenaensemble, Scimone e Sframeli, Scena Verticale, Koreja, Iaia Forte; i musicisti jazz Zurzolo, Farias, Massa, Onorato; importanti esponenti del mondo cinematografico come Castellano, Capuano, Incerti, Patierno, Senatore; vanta poi un cospicuo coinvolgimento di personalità della società civile, della cultura e della politica.
Il pubblico che decida di trascorrere una serata con La festa dei folli avrà sicuramente l’occasione di vivere un’occasione segnata dalla professionalità, dalla cultura, dal piacere di stare insieme e di confrontarsi.
Direzione e botteghino
Via Principe di Napoli 89, Nola
lafestadeifolli@libero.it
Come arrivare
In auto, percorrendo la SS162dir, la A16 e la E842
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Gennaio 1st, 1992 by Giuseppe Grasso
Associazione Théâtre De Poche
Il Théâtre De Poche nasce per opera di Lucio Alloca e Sergio Di Paola nel 1992. I due si frequentavano all’Accademia del Bellini e decisero di tracciare un percorso simile a quello dell’omonimo teatro di Parigi perché volevano fare teatro dell’assurdo francese, ispirandosi al mondo della Rive Gauche. Da lì in poi è iniziata un’esperienza che si attiene alla collaborazione con spettacoli e cortometraggi di rilievo.
Nel 2001 ha trovato sede a via Salvatore Tommasi, spazio che ha un laboratorio di grande rilievo e che organizza una rassegna di spettacoli con la propria compagnia, “Le pecore nere”. Dopo due anni infelici di ristrettezze economiche il teatro ha ripreso a pieno la sua attività organizzando la propria rassegna, coltivando i grandi fermenti soprattutto dei gruppi meno conosciuti e ospitando opere di straordinario interesse.
Tra gli spettacoli recentemente messi in scena ricordiamo “Big Ben ha detto stop” di Massimo Di Matteo, sulla vita di Enzo Tortora, lo sfortunato protagonista del noto caso malagiustizia che lo colpì negli anni ’80, e “Noche de la barraca”, omaggio al poeta Federico García Lorca, tra i più famosi della letteratura spagnola e giustiziato dai fascisti di Franco poiché omosessuale.
Il Théâtre De Poche presta molta attenzione ai giovani offrendo loro laboratori di alta qualità didattica. I corsi sono due: l’E-Laboratorio Accademico, che si tiene quattro pomeriggi a settimana, e l’After Hours, che prevede invece due lezioni a settimana, sempre nelle ore pomeridiane. Nei giorni settimanali i corsi seguono il normale programma curricolare, mentre il sabato sono articolati in stage svolti da insegnanti esterni, a coronamento del curriculum infrasettimanale. Il corpo docenti è composto da Peppe Miale (recitazione, improvvisazione, regia), Sergio Di Paola (commedia dell’arte, clownerie), Massimo De Matteo (recitazione), Angela de Matteo (recitazione, elementi propedeutici al canto), Pino L’Abbate (dizione, dizione poetica), Laura Zaccaria (mimo, espressione corporea), Lorena Leone (movimento corporeo), Leda Conti (storia del teatro, recitazione in inglese), Gioia Miale (recitazione).
Molti suoi ex allievi lavorano in accademie drammatiche o in compagnie famose, e il corpo docente stesso ha accumulato una lunga e solida esperienza. A questo possiamo aggiungere anche la modestia: come lo stesso Peppe Miale, direttore artistico, ha dichiarato, “il nostro miglior riconoscimento è assistere alla realizzazione degli allievi”.
Tra gli spettacoli ospitati o prodotti in passato segnaliamo “Non ci resta che vivere” di Sergio Di Paola, “#Lavorover40” di Bruno Tramice, “Il sogno” di Marcello Cozzolino, “Sporte ‘e nummere e caurare ‘e stelle” di Angelo Serio, “Campionamenti da Stelle Nane” di Ida Vinella, “Priscilla killer drag” di Fabio Brescia, “Le guardie del suo corpo” di Mario Gelardi, “Il rosario” di Mario Santella (tratto dall’opera di Federico De Roberto).
Nella stagione 2016/2017 è stato parte, insieme allo Start/Interno 5, al TAN – Teatro Area Nord e al Piccolo Bellini, della rete Politeatro – Rete dei piccoli teatri metropolitani.
Si ricorda anche la partecipazione al “Festival multiculturale del friariello” tenuto a Materdei nel marzo 2011.
Tra i progetti per il futuro il Théâtre De Poche annovera la produzione di alcuni spettacoli, come “Non dirmi che hai paura”, tratto dal romanzo di Giuseppe Catozzella” e “La riunificazione delle due Coree” di Joël Pommerat, e il rafforzamento in generale della produzione artistica.
Lo spettatore del Théâtre De Poche viene ad ascoltare una bella storia, nata dalla primordiale, ancestrale necessità di raccontare e fatta secondo le più elementari leggi dello spettacolo, in una dimensione squisitamente artigianale.
Direzione e botteghino
Via Salvatore Tommasi 15, Napoli
theatre.depoche@libero.it
Come arrivare
Linea 1 fermata Dante
Bus linee 182 e 139
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Gennaio 1st, 1991 by Giuseppe Grasso
Magma Teatro Club
L’associazione Magma Teatro Club, gestita da Balagancik Teatro, si configura come associazione dal 2013 ma nsce nel 1991 come cooperativa. Il suo nome lo si deve al titolo di un dramma di Block ed è stato scelto per varie ragioni: per il suono della parola, per il significato, che vuol dire “Piccolo baraccone dei saltimbanchi”, e perché è la prima regia di Mejerchol’d, allievo di Stanislavskij, e l’associazione è molto legata al teatro simbolista russo. Il Magma invece è nato nel novembre 2016 in un locale di Torre del Greco costruito sulla lava dell’eruzione del 1631, da cui il nome, e che si vede anche in un angolo della scena. Il teatro, composto da una piccola sala di circa cinquanta posti, è sito in un ampio giardino e si affaccia sul mare: dal terrazzo del foyer si può godere di una vista meravigliosa, che comprende il Vesuvio, il Monte Faito, Castellammare, la penisola Sorrentina, Capri. Sono anche previsti lavori per la nuova stagione per migliorare la sala con il riscaldamento ed altre comodità per il pubblico.
Pur autodefinendosi una realtà di nicchia il Magma è in realtà un buon teatro di ricerca e innovazione: uno dei cardini del suo modus operandi infatti è quello di cercare di portare spettacoli che non siano già inseriti in circuiti più noti. Allo stesso modo, cerca di portare l’attenzione del pubblico verso quei talenti locali che hanno difficoltà a mettersi in mostra; e quelli selezionati dal Magma sono talenti veri, non amatori, da valorizzare e gratificare. Un discorso analogo viene fatto per i giovani, che vengono ricercati in tutta Italia e proposti anche negli ultimi spettacoli ospitati dalla compagnia.
Se il Magma si dimostra quindi volenteroso, serio e competente nella ricerca e nella scelta degli spettacoli degli attori, in un certo senso lo stesso discorso si può fare anche per quanto riguarda gli spettatori: “Cerchiamo pubblico competente” dichiara infatti l’associazione, ovviamente con la speranza che la sua offerta possa essere apprezzata e compresa al meglio.
Pur sentendosi “periferia della periferia” il Magma è felice di constatare che nella sua zona c’è cultura teatrale, c’è fermento e voglia del pubblico che spesso viene anche fidelizzato: lo dimostra il fatto che il cartellone si è evoluto, passando da dodici spettacoli da una serata a quindici eventi da tre serate nella stagione ’17/18.
Il Magma offre l’accreditamento della carta docente e del bonus per i diciottenni per l’acquisto dei biglietti coi bonus, e l’acceso al parcheggio privato previa iscrizione all’area soci. Ancora, si rende disponibile all’alternanza scuola-lavoro con progetti per l’area tecnica, la scenografia, i costumi, e dall’anno prossimo anche per la creazione e la diffusione degli eventi culturali.
Parlando di produzione il Magma ci racconta di come sia difficile unire molte competenze disparate, alcune delle quali anche sottovalutate, come quelle non artistiche. Spesso comunque rimane un’attività di nicchia, poiché per il sostentamento il lavoro di professionisti come la scrittura non basta. Servono quindi altre attività come i laboratori per arrivare fine mese. Un’altro problema che attanaglia il teatro è la poca circuitazione, dato che le sale non garantiscono i minimi: non è raro vedere spettacoli valenti che fanno poche repliche. Spesso sono assenti anche le sovvenzioni e gli sponsor.
Il Magma spicca anche per l’ospitalità, che riesce a rendere più semplice oltre che gratificante un’attività spinosa come quella di portare pubblico a teatro, riuscendo anche a produrre “plusvalenze” in termini di spettatori: un visitatore contento portertà più facilmente qualcuno con sé la prossima volta.
Il Magma è una realtà in crescita, riconosciuta anche dalle compagnie (solo per l’ultima stagione se ne sono proposte quaranta) e dall’ambiente in generale; il primo anno è stato difficile perché le compagnie temevano che non ci fosse pubblico, ma già il secondo anno è stato molto più facile. Grazie alla reputazione acquisita l’associazione ha deciso di partecipare ad un bando per selezionare giovani compagnie e ospitarle per aiutarli con i loro, ed è entrata a far parte della rete “Palcoscenici irregolari”, insieme ad altre sale quali il Centro Teatro Spazio, il Teatro di sotto, il Teatro santa Sofia a Salerno, al fine di rendere economicamente sostenibile il far venire compagnie da fuori zona potendo avere più teatri per rendere attuabile una collaborazione.
Gli spettatori che assistono ad uno spettacolo al Magma si possono fidare dei criteri di selezione degli spettacoli, che al di là del gusto personale sono sempre di qualità e solo in base a questa scelti. Secondo l’associazione infatti lo scambio di spettacoli, cioè il ricambiare un’ospitata, è “Il cancro del teatro”.
Direzione e botteghino
Via Mortelle 62, Torre del Greco
info@balagancik.it
Come arrivare
In auto tramite A3
Con i mezzi pubblici tramite la Circumvesuviana a Piazza Garibaldi
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Gennaio 1st, 1970 by Giuseppe Grasso
Associazione Centro Teatro Spazio
Il Centro Teatro Spazio nasce nei primi anni Settanta grazie ad attori locali all’epoca pressoché sconosciuti; parliamo del compianto Massimo Troisi e di Costantino Punzo che danno vita coi loro gruppi a una nuova realtà. La Smorfia, che in origine si chiamava “I Saraceni”, nasce proprio dalle tavole del nostro teatro.
Ben presto però, Renato Baldieri, burattinaio sangiorgese che tecnicamente ha creato “La Smorfia” si è reso conto di non riuscire a mantenere lo spazio e così è entrata in scena la nuova gestione, un gruppo di ragazzi provenienti da esperienze di aggregazione parrocchiale che ha deciso di farlo rivivere nel 1988 dopo anni di progressiva inattività. Nel 2000 si sono costituiti come cooperativa e hanno ottenuto l’autorizzazione dalla Regione Campania per diventare Accademia.
Avendo il “cuore” artistico (Vincenzo, Ernesto e Marco Borrelli) del Centro Teatro Spazio una formazione accademica e una vita sulle scene alle spalle è parso naturale sforzarsi costantemente di dare un taglio professionale al modo di presentare il teatro. Il Centro Teatro Spazio viene definito un teatro off, ma con un’accezione sbagliata del termine off. Spesso, infatti, si definisce off ciò che è visto come “piccolo”, mentre in realtà questo termine dovrebbe alludere a tutt’altre differenze col teatro cosiddetto canonico: il significato da restituire al termine “off” dovrebbe essere quello di rivisitare senza distruggere la natura di uno spettacolo.
Il Centro Teatro Spazio ha avuto molti ospiti illustri: basti ricordare Pupella Maggio, Massimo Troisi, Lello Arena, Enzo De Caro, Fiorenzo Serra, i Zezi, le Nacchere rosse, i Popularia, Patricia Lopez, la New York City Band, Mico Galdieri, Tato Russo, Antonio Ferrante, Leopoldo Mastelloni, Peppe Lanzetta, Nuccia Fumo, Antonio Allocca, Maria Basile, Teresa Saponangelo, Pietro Pignatelli, Marco Zurzolo, Massimiliano e Gianfranco Gallo, Cristina Donadio, Corrado Taranto, Alessandro Siani, Paolo Caiazzo, Maria Bolignano, Ardone, Peluso, Massa, Nunzia Schiano, Gea Martire, Tina Femiano, Manlio Santanelli, Gigi & Ross.
L’offerta formativa prevede dei corsi per ragazzi di varie fasce di età, e parla anche ai giovanissimi, avendo corsi dedicati che partono dai tre anni. Tutto questo in funzione della voglia di avvicinare anche i ragazzi più giovani a un modo di fare teatro che benché debba assolutamente seguire canoniche linee di insegnamento, non vuole annoiare, ma vuole indottrinare divertendo. Il modo di fare teatro del Centro tende ad avere una visione più veloce e contemporanea che possa avvicinare tutti, indistintamente. Una rivisitazione di Brecht in stile Marvel, per esempio, è stata molto applaudita in passato. Sono gli addetti ai lavori a doversi avvicinare al pubblico: questa è la filosofia.
Essendo una vera e propria Accademia, l’unica in provincia di Napoli, le sue attività sono valide per l’acquisizione di crediti formativi CFU.
Da quindici anni questa realtà funziona bene. Sono stati formati molti aspiranti attori provenienti da realtà diverse che in seguito hanno raggiunto notevole visibilità. Per il Centro l’attore deve essere completo, un attore a 360 gradi; per questo motivo impara, oltre alla dizione, anche il canto, per imparare tutto ciò che è respirazione.
Venire ad assistere ad uno spettacolo al Centro Teatro Spazio significa trovare attori professionisti che recitano spettacoli nuovi, non ancora andati in scena da altre parti. Si impegna nel proporre un teatro di qualità e ciò richiede un impegno mentale grande sia per chi offre che per chi ne fruisce. Il ruolo che si dà è quello di “educare” lo spettatore, ruolo nel quale si ritrova in pieno, riuscendovi anche con grande soddisfazione.
Fare teatro è duro ed è anche poco redditizio, la passione aiuta ad andare avanti.
Direzione e botteghino
Via San Giorgio Vecchio, 23/31, San Giorgio a Cremano (NA)
info@centroteatrospazio.it
Come arrivare
Il sistema più facile e veloce è prendere la Circumvesuviana a Piazza Garibaldi, o percorrere in macchina la SS162dir o la E45
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Gennaio 1st, 1948 by Giuseppe Grasso
Associazione circolo Arca’s
L’associazione Arca’s nasce settant’anni fa in un parco in via Veterinaria per opera di una compagnia amatoriale, un gruppo di amici che oltre a fare le prove per gli spettacoli giocava anche a calcio. La stagione teatrale va da ottobre a maggio e offre uno spettacolo quasi tutte le settimane, ha un cartellone e una sua compagnia. L’Arca’s è anche un circolo ricreativo che offre varie attività quali calcio balilla, ping pong, ecc. Il teatro ha sessanta posti e vede spesso come ospiti compagnie di giovani attori.
L’associazione denuncia non poche difficoltà: il territorio è difficile, presentando un ambiente dove la cultura non è importante. Purtroppo in genere vengono ad assistere poche persone e con i pochi mezzi a disposizione (non viene infatti stanziata alcuna sovvenzione, un male comune a molte altre realtà) l’associazione si fa pubblicità come può. Comunque, l’Arca’s si impegna a mantenere accessibili i suoi prezzi, specialmente quello dell’abbonamento, e il biglietto ridotto.
Non manca comunque la buona volontà. L’Arca’s offre anche dei corsi, piuttosto seguiti anche da meno giovani, tenuti da attori già formati. Apre tutta la giornata, e di mattina organizza spettacoli per studenti o inscena favole per bimbi. Per fortuna tutto questo sta pagando e c’è stato un miglioramento nella risposta dal territorio, che sta iniziando a conoscere il circolo e il teatro e frequentarli di più. Prima funzionava a singhiozzo, ora ci sono un cartellone e un ufficio stampa, anche se, quest’ultimo, su base volontaria.
L’Arca’s cerca di incontrare i gusti del pubblico senza però rinunciare alla qualità: la programmazione di maggior successo comprende soprattutto commedie, mentre il pubblico di nicchia viene invitato a vedere testi più impegnati. Tra gli spettacoli tenuti possiamo ricordare “Socrate immaginario” di Ferdinando Galiani (che proprio qui ha tenuto la prima), “Ma quali corna Monsieur Dandin” di Rosario Giglio, “Pupi siamo”, tratto da “Il berretto a sonagli” di Pirandello e inscenato dalla compagnia stessa, “Radice di due” di Adriano Bennicelli. L’Arca’s, tra le pochissime realtà di Napoli, si è anche dichiarato disponibile ad ospitare serate di burlesque.
Da sottolineare anche la partecipazione della compagnia all’evento “Noi dell’IC3 e la legalità”, tenutosi a Pozzuoli il 7 maggio 2018.
Trascorrere una serata all’Arca’s significa vivere un momento di allegria e una serata di teatro fatta con impegno e passione.
Direzione e botteghino
Via Veterinaria 63, Napoli
@circolo.arcas
Come arrivare
Bus linea 654; linee 201, 147, 182, 184 scendere all’altezza dell’orto botanico, salire a piedi per via Michele Tenore e proseguire lungo via Veterinaria
Metro linea 1 (fermata Museo) e 2 (fermata Cavour), proseguire lungo piazza Cavour, via Foria e via Michele Tenore
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