Una produzione POST teatro con il sostegno di TRAM
Yerma è la seconda delle tre grandi Tragedie di Federico Garcìa Lorca, collocata tra “Nozze di sangue” (1933) e “La casa di Bernarda Alba”(1936). E’ il dramma di una donna sterile, scritto con un linguaggio potente, popolare e poetico. Le storie di Lorca sono popolari e molto vicine alle tradizioni del Sud Italia. Se prendiamo Yerma ad esempio, troviamo: il pellegrinaggio al santuario; Dolores la Fattucchiara; il pregiudizio del popolo; i conflitti e il rispetto di una moglie nei confronti del marito. Tutti temi che ancora oggi sono presenti nella nostra società.
In questa rivisitazione in lingua napoletana, i personaggi sono: Yerma, Giovanni e tre voci che rappresentano la proiezione del popolo. Perché tre? Il tre rappresenta per eccellenza il numero femminile. Tre sono: le maria; le grazie; tre sono anche le sorelle di Checov. Il tre è la variante. La rivisitazione si concentra sul dramma della coppia. Scende ed indaga i loro stati d’animo, la follia di Yerma, la superficialità di Giovanni, la leggerezza e l’amore di uno nei confronti dell’altro. Nella rivisitazione si è cercato di ricreare la stessa sonorità dell’originale, dando priorità al suono della frase finita, In modo che risultasse cupa e profonda da ascoltare. E’ un linguaggio particolare, ricercato, viscerale ma elegante allo stesso tempo.
spettacolo vincitore del PREMIO REBU’ 2018
di Fabio Di Gesto
da Federico Garcia Lorca
con Chiara Vitiello, Giovanni Meola, Francesca Morgante, Maria-Grazia Di Rosa, Gennaro Davide Niglio
regia di Silvio Fornacetti e Fabio Di Gesto