Una produzione Teatro Elicantropo e Elledieffe
Scannasurice è il testo che nel 1982 segnò il debutto di Enzo Moscato come autore e interprete. Considerato un testo rivoluzionario nella drammaturgia contemporanea napoletana, Scannasurice avvia il fondamentale discorso sulla lingua che caratterizza il teatro di Enzo Moscato. Scannasurice è una misteriosofica discesa agli inferi, nella definizione resa dal suo autore, che attraversa le faglie, le ferite della napoletanità. Racconta un terremoto metaforico, quello legato alla precarietà dettata dalla perdita di futuro in seguito al terremoto del 1980, ma anche quello esistenziale profondo che attraversa il protagonista. Scannasurice è, infatti, un femminiello dei Quartieri Spagnoli che fa la vita, “batte”. Vive in una stamberga, piena di cianfrusaglie e immondizia e parla con i topi, metafora dei napoletani stessi, con cui ha un rapporto di amore-odio. Privo di identità sessuale, metafora universale di incompletezza e inadeguatezza come solo i femminielli di Moscato sanno essere, la creatura, a metà tra l’osceno e il sublime, distilla imprecazioni esilaranti, filastrocche popolari e antiche memorie in un’alternanza di ritmi e di sonorità, che rendono lo spettacolo propriamente caratterizzato dalla parola, profondamente affascinante.
scene Roberto Crea
costumi Daniela Ciancio
suono Hubert Westkemper
musiche originali Paolo Coletta
disegno luci Cesare Accetta
aiuto regia Aniello Mallardo
ass.regia Serena Mazzei
Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2017 – Premio della Critica 2015
Premio Annibale Ruccello 2015 – Premio Pulcinellamente 2015