Una produzione FondazioneTeatro di Napoli – TeatroBellini in collaborazione con Biancofango
Soffre Romeo nel suo innamorarsi di tutto. Soffre Giulietta nel sentirsi troppo presto ingannata dagli adulti. E insieme a loro, tutti gli altri, una moltitudine, eppure ognuno di una singolarità e di un’umanità commoventi. Sono stati scritti quattrocento anni fa, ma non ci sembrano lontani dai ragazzi di oggi. Così per Francesca Macrì è imprescindibile che per il suo Romeo e Giulietta siano chiamati a interpretare i personaggi shakespeariani proprio gli adolescenti, mentre ci sono due attori nel ruolo dei Padri, un principe che parla da oltre il cielo del teatro e un violoncello che racconta con la sua musica la poesia di questo scontro tra vecchio e nuovo. Insieme a loro, in questa lotta eterna tra Montecchi e Capuleti, il calcio. Quello delle partite nei piazzali sotto casa, nelle strade, con palloni sgonfi o lattine vuote, con i giubbotti a far da pali e i genitori che ancora irrompono per dire che la cena è pronta, che la partita la si può finire anche il giorno dopo.
Così Romeo e Giulietta diventa quello che più profondamente è: una storia, come direbbe Pasolini, di giovani infelici, di non ascolto, di fallimento trans-generazionale, di errori troppo tardi riconosciuti e di un tempo troppo severo nel suo scorrere inesorabile.
di William Shakespeare
drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani
drammaturgia musicale Luca Tilli
con Angelo Romagnoli e Andrea Trapani
e con una selezione di n. 12 adolescenti
violoncello Luca Tilli
voce off del Principe Federica Santoro
regia Francesca Macrì