redFRIDA


Dettaglio eventi


Una produzione Maurizio Marino per Arteteca

 

Il 5 ottobre 1910 il Messico contadino insorge e fa sprofondare il paese in una guerra furiosa che rovescia l’ordine stabilito e provoca più di un milione di morti. Frida Kahlo, una delle più grandi pittrici messicane, ha tre anni quando il popolo insorge, ma a lei piacerà dire che è nata in quell’anno poiché si sentiva profondamente figlia della rivoluzione e del Messico moderno.
C’è un profondo legame tra il corpo lacerato di Frida e le spaccature del Messico al tempo in cui era bambina. Questa straordinaria donna è l’equivalente interiore della sanguinosa rottura della storia di un popolo, che ha subito lo stupro della coscienza india da parte dei suoi conquistatori.
In una vita segnata da malattia, incidenti e da tormentate e incondizionate passioni, la sua rivoluzione, come quella del suo popolo, è la speranza continua di venire a capo dei suoi mali e delle sue difficoltà. Strumento principale di questa rivoluzione personale è l’arte, il solo modo che ha per resistere alla rovina dei sentimenti e del corpo e recuperare la sua integrità.
Sospesi in un’eterna danza tra la vita e la morte (la pelona) fluttuano il corpo e l’anima lacerati di una donna profondamente attaccata alla forza della terra. La sua terra. Attraverso un susseguirsi di confessioni intime e di ricordi colmi di amore e disperazione, tratti dal suo diario intimo e dal suo epistolario, si colgono sulla scena gli ultimi momenti di vita di Frida. La donna, l’artista, l’amante, che ha fatto della sua intera esistenza una strenua rivoluzione contro un destino di morte e solitudine, depone le armi: la stanchezza ha vinto la guerra.

 

liberamente ispirato a Viva la Vida di Pino Cacucci
con Emiliana Bassolino
performer in video Jane M. Deaglàn
progetto costumi Rosario Martone
spazio scenico a cura di Daniele Stella
progettazione immagini e effetti sonori Ciro Pellegrino
regia Ciro Pellegrino

Giugno 18th, 2020 by