Una produzione Chiaradanza
L’interrogazione sul senso della vita posta dall’eteronimo Bernando Soares inventato da Pessoa, ci pone davanti la vacuità della tristezza dei luoghi, dei negozi, della sua stanza, e del porto, delle strade di Lisbona, ci pone anche dinanzi al suo padrone Vasques ed ai suoi stati d’animo. Tra questi elementi di una banalità terribile, l’anima dell’autore fluttua per raggiungere il cuore e non è una conclusione, non un dogma o un’ affermazione, ma solo una lucidità straordinaria nella visione del mondo, del tempo e della morte. Noi tentiamo di affrontare questo poema prendendolo di petto, come materia vivente da sviscerare.
liberamente tratto da Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa
con Valeria Sacchi e Souphiène Amiar
luci Livia Caputo
costumi Marina Scarelli
scenografia Pino Genovese
foto Stefano Rana
disegni Roberta Gentili
collaborazione testo Filippo Valenti