“Quell’odore di pelle diversa che ti faceva sentire estraneo in un mondo in cui dovremmo essere tutti profumati”.
Lo spettacolo prende vita da una riflessione profonda, sul sentire l’altro attraverso il senso dell’olfatto. Ciò permette di riconoscere l’altro, nella sia pienezza o diversità. L’istinto ci riporta a sensazioni, ricordi, percezioni di un qualcosa che abbiamo già vissuto, attivando un senso che molto spesso dimentichiamo, ma che in realtà è il più reattivo e rapido di tutti.
Questo porta l’uomo ad immergersi in esperienze che vanno oltre disegnando nel suo inconscio quei confini che determinano e definiscono appartenenze etniche, genetiche, culturali. L’odore di una pelle diventa quel parametro dentro il quale l’essere umano si muove e distingue.
Amore, sofferenza, infanzia, violenza tutto è odore, quasi come un codice genetico unico che ci contraddistingue e talvolta distingue. Ma se lo lavassimo via e mischiassimo tutto, chi e cosa saremmo?
Concept e drammaturgia: Francesca Gammella
Genere: Teatro-danza
Scenografie digitali: Alessandro Papa
Danzatori: Leopoldo Guadagno, Aniello Giglio, Francesco Russo Partecipazione speciale: ABRAHAM KOUASSI
A safe place
coreografia di Adriano Bolognino
Siamo pronti a lasciare le nostre zone di comfort per raggiungere un posto migliore? Carlos A. Godoy
Spesso siamo convinti che i nostri luoghi familiari, che ci fanno sentire più sicuri, con i quali siamo a nostro agio siano le cornici perfette per tutti i nostri desideri, per le nostre azioni ed i nostri pensieri. Luoghi fisici o mentali che per quanto possano sembrarci confortevoli in realtà ci annebbiano totalmente da tutto ciò che ci può invece far mettere in discussione, farci crescere ed esplorare nuove zone ed essenze di noi.
Accade però che a volte siamo così sicuri delle nostre zone di comfort che queste finiscono per ingabbiarci ed inglobarci non stimolando più le nostre peculiarità ma annerendo la nostra personalità, rendendoci più insicuri e convincendoci che altrove non saremmo in grado di stare bene, di mostrare le parti di noi che pensiamo di amare e stimare.
Solo perché siamo nascosti e fermi in una realtà che forse non è esattamente quello che crediamo.
Neanche quando qualcun altro ci mostrerà la via d’uscita saremo a quel punto capaci dì intravederla.
Solo armandoci di coraggio potremo rompere le barriere che ci siamo costruiti ed andare alla scoperta di nuova aria.
Ma saremo disposti ad affrontare le nostre più intime insicurezze?
Assistente: Rosaria Di Maro
Danzatori: Noemi Caricchia, Roberta Fanzini