Bello! Curato nella scena! Luci soffuse in scena al teatro nuovo una produzione Teatro stabile di Catania e Teatro Biondo di Palermo. Le serve di Jean Genet scritta da Jean Genet nel 1946, lo spunto della storia era tratto da un fatto vero di cronaca dell’epoca “l’uccisione di una ricca signora e della figlia da parte delle due domestiche”. Ma la rappresentazione teatrale è surreale e dicotomica, trovano posto il dramma di una vita spesa al servizio di un padrone, con tutte le frustrazioni che da questo possono derivare per l’individuo, il servo, che abdica la sua vita in funzione del suo ruolo e in contrapposizione il malessere di chi vivendo una condizione di agio, prova, con tutti i suoi limiti a condividere le proprie fortune, anche con chi è stato meno fortunato, con grossolana superficialità, eppure ci prova e si sentirà tradito scoprendo che non è stato abbastanza.
Le due serve odiano e amano i padroni, il conflitto è tangibile, quasi palpabile, hanno sempre e solo dovuto spendersi per i prorpi padroni, e non sanno fare a meno di amare la padrona seppure la odiano profondamente, per la quotidianità che subiscono, per le angherie cui sono sottoposte. Anna Bonaiuto e Manuela Mandracchia interpretano Claire e Solange le due sorelle e serve della signora interpretata da Vanessa Gravina. Il piglio delle protagoniste è dirompente e trafelato, realistiche e sofferenti si sono calate nei personaggi con maestria e sapienza. La signora e padrona è un po “caricata” ma nel complesso la compagnia è corale e divertente, il pubblico è inchiodato alla scena di Alessandro Chiti che è contemporanea quanto realisticamente probabile, come la si può immaginare all’epoca dei fatti narrati. Anche i costumi sono degni di nota se n’è occupata Lucia Mariani e senza ombra di dubbio hanno rappresentato il quarto attore in scena!
Un equivoco iniziale, sapientemente proposto, ha contribuito a tenere alta la soglia dell’attenzione: le serve davano sfogo alla frustrazione interpretando la signora l’una, l’altra se stessa, nel suo ruolo di serva che si vendicava delle angherie patite. Una rappresentazione nella rappresentazione. Lo spettacolo è bello e da vedere!
Una nota stonata che mi induce a darvi un consiglio, attribuibile alla sola organizzazione, non prenotare abbonamenti a nome vostro se intendete farne omaggio, al botteghino abbiamo assistito alle doglianze proposte da un abbonato, cui sono stati richiesti due euro per il cambio del nome sull’abbonamento! Il teatro nuovo interpreta così la rivoluzione culturarle partenopea? Peccato!
La platea nonostante la concomitanza con la partita dl calcio Genova – Napoli era gremita. Un fragoroso applauso, lungo, intenso e duraturo ha omaggiato le attrici in scena, umili, che sono apparse tanto sorprese quanto brave!
musiche Paolo Daniele
regia di Giovanni Anfuso
Vittorio De Vito iNPlatea