Bella, fresca e divertente la commedia scritta e diretta da Buccirosso è rappresentata con armonia, è leggera e garantisce una serata all’insegna della spensieratezza, anche se, come tutti i lavori di spessore, a ben guardare, nascosto tra le risate e l’ironia c’è un messaggio significativo. La rappresentazione tiene inchiodati alle poltrone per oltre due ore il pubblico. Buccirosso in scena non delude le aspettative come tutta la brigata. Il ritmo della commedia scorre agevole, il tempo comico ne scandisce le scene una dopo l’altra allegramente. Il testo è una sorpresa inaspettata, un componimento frizzante e capace di mettere sotto la lente una delle piaghe contemporanee, il rapporto con il fisco per un uomo onesto, e soprattutto con, quello che fu, per 12 anni, il suo braccio armato Equitalia. Che per puro tuziorismo ricordiamo essere stata la concausa di innumerevoli suicidi, solo nel triennio della legislatura Renzi ben 431 imprenditori, schiacciati dalle cartelle esattoriale e vessati con richieste di interessi indicibili ebbero a suicidarsi. Un dato impressionate ma valorizzato da un fatturato di cica 2,5 miliardi per lo stesso periodo per la Holding di stato, una vergogna per uno stato civile. Una strage agevolmente nascosta e priva di ogni risonanza mediatica. Per tornare alla amenità per cui scriviamo, nello spettacolo “la rottamazione di un uomo perbene” ironia della sorte la suocera di Alberto, il ristoratore interpretato Carlo Buccirosso è un dirigente di equitalia, che lui in preda ad una duratura crisi di nervi, conseguenza della ricezione quasi giornaliera di cartelle esattoriali vuole vedere morta. Così tra risate e ironia si susseguono una serie di scene paradossali e divertenti con i duei figli, la moglie che proveranno in tutti i modi a riportare alla ragione l’ormai fuori controllo Alberto. Non mancano gli ingredienti per una miscellanea di equivoci, una tresca familiare, un avvocato azzecca garbugli e un simpatico postino anch’egli picchiato da Alfredo perchè ritenuto responsabile delle sofferenze patite in conseguenza delle notifiche.
All’uomo prima che all’artista va, il plauso per l’umiltà nel presentarsi per primo nei saluti finali, ha atteso uno alla volta tutti i compagni di scena, quasi a voler partecipare loro gratitudine per lo sforzo e la professionalità profusi. Il Buccirosso primo attore piace e convince.
iNPlatea_Vittorio De vito
scritto e diretto da Carlo Buccirosso
con Carlo Buccirosso
e con Rosalia Porcaro
scene di Gilda Cerullo e Renato lori
costumi di Zaira de Vincentiis
musiche di Paolo Petrella