LA BISBETICA DOMATA


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Evento finito il 07 Dicembre 2019


Al centro il travestimento e lo scambio dei ruoli.
Il meccanismo del “teatro nel teatro” è condotto dichiaratamente, così come si annuncia già in apertura d’opera, quando la bizzarria di un signore al ritorno dalla battuta di caccia spinge a prendersi gioco di un cencioso e ubriaco Sly, di punto in bianco fatto credere a se stesso ricco e potente, per il solo piacere della burla. 
Il gioco proposto agli attori è lieve come la credulità e bonarietà del vecchio Battista, padre di Caterina e Bianca, che nell’evidente disponibilità ad accasare le belle figlie si lascia prendere nel meccanismo di innamorati; tutt’intorno la diabolica Caterina e Petruccio, ma appena un gradino più in basso Bianca e i suoi pretendenti – un complesso intrecciarsi di travestimenti che si fanno e si disfano in un batter d’occhio e rafforzano la trama col fare da struttura di tenuta alla vicenda dei due sposi. 
La storia è nota, ma a bene intendere l’opera presenta uno sviluppo di grande intensità, tra le figure di contorno che tanto richiamano le maschere dello stesso teatro italiano e la malizia dei servi fra i quali il brillantissimo Grumio. 
Assume corporeità e presenza di tutta verità la deliziosa Caterina, traboccante di vita, dapprima aggressiva e violenta nella difesa di un “essere donna” fuori dalla norma e, in seguito, capace di amare, desiderare e condurre i fatti con mutevole gamma di espressioni emotive. Essa infatti non domata, ma resa scaltra dalle necessità del caso, offrirà strategicamente al suo Petruccio, dal quale è veramente attratta, una solo apparente volontà di sottomissione suggerita dall’opportunità, e soprattutto dalle regole concordate nella convenzione amorosa ed erotica della coppia, per il miglior profitto della vita coniugale.
C’è giovinezza e modernità mentre tutt’intorno uno scenario dichiaratamente teatrale, in qualche modo stentoreo, tutto sommato di maniera, fa da sfondo, opaco perché così concepito, allo splendore dei protagonisti esposti a luce piena nella centralità dell’opera.
 
da William Shakespeare
drammaturgia e regia Laura Angiulli
con Federica Aiello, Giovanni Battaglia, Michele Danubio, Antonio Marfella, 
Andrea Palladino, Caterina Spadaro, Antonio Speranza
impianto scenico Rosario Squillace
luci Cesare Accetta
illuminotecnica Lucio Sabatino
direttore di scena Flavia Francioso
Novembre 26th, 2019 by