Una produzione Teatro dell’Osso e Teatro TRAM
Silvia, la giovane figlia del nobile Orgone, decide di travestirsi con gli abiti della sua cameriera Lisetta per poter osservare di nascosto il suo promesso sposo Dorante, che lei ancora non conosce. Ma Dorante, all’insaputa delle due ragazze, ha avuto la stessa idea: ha scambiato i suoi abiti con quelli del servitore per poter studiare la sua futura moglie. Solo Orgone è al corrente di entrambi i travestimenti, ma non dice nulla perchè è convinto che lo stratagemma possa essere un ottimo modo per svelare i veri sentimenti di ciascuno di loro. Riuscirà, l’amore, a trovare la strada giusta per arrivare al cuore dei quattro protagonisti?
L’amore non è un gioco: il titolo scelto da Marivaux per la sua celebre commedia è volutamente ambiguo. Non sono i personaggi che giocano all’amore, ma è l’amore che gioca con loro con la complicità del caso, o del destino. O forse dovremmo dire con la complicità della ragione, che conosce le ragioni del cuore meglio del cuore stesso (sovvertendo il famoso aforisma di Blaise Pascal). Il saggio Orgone, infatti, più che un padre, appare come il regista dello spettacolo che i quattro ragazzi recitano sotto i suoi occhi. Ma “recitare”, in francese, si dice “jouer”, cioè giocare. Recitare è dunque un gioco, ma corteggiare è recitare, quindi anche corteggiare è un gioco, un gioco che ha delle regole da rispettare. E l’amore, invece? E’ una forza che nasce nel cuore, che guarda oltre le apparenze, ma che ha bisogno della ragione per essere guidata. La commedia di Marivaux è vecchia di quasi tre secoli, eppure, spogliata di tutto ciò che appartiene al tempo dell’Illuminismo francese, torna in scena piena di vita, fresca, perchè i sentimenti, da che mondo è mondo, sono sempre gli stessi.
Il gioco dell’amore e del caso è uno dei capolavori teatrali del drammaturgo francese Pierre de Marivaux. Si tratta di una commedia che fu rappresentata la prima volta dagli attori della Comédie italienne il 23 gennaio 1730 con grande successo.
di Pierre De Marivaux
adattamento e regia di Mirko Di Martino
con Antonio Buonanno, Antonella Liguoro, Tommaso Sabia, Alessia Thomas, Gabriele Savarese
costumi Annalisa Ciaramella
aiuto regia Titti Nuzzolese
assistente alla regia Elena Paoletti