Edipo è un predestinato, al regno ed alla colpa.
Edipo Re è, quindi, anche Edipo Reo: da questo assunto parte la scelta di raccontare, attraverso il verso di Sofocle, quello che è il rapporto dell’uomo con la colpa.
Edipo è costretto dagli dei a scontare una colpa precedente, quella di suo padre Laio, che aveva stuprato il giovane Crisippo, tradendo, così la, fiducia dell’amico Pelope, padre del ragazzo
È, pertanto, importante sottolineare come la mitologia greca, e quindi Sofocle, autore della tragedia, ci raccontino quello che la moderna sociologia analizza e su cui si dibatte in ambito giuridico e politico: l’influenza ambientale e familiare sui comportamenti di chi agisce fuori dalla legalità. Per questo motivo ci è sembrato particolarmente indicato giocare sin dal titolo con i termini “Re” e “Reo”, che sono legati al destino dell’inconsapevole Edipo, che diventa suo malgrado re e reo, ed abbiamo voluto raccontare il suo mito attraverso una riscrittura che, partendo da Sofocle si contamini con la violenza espressiva di Seneca.
Da millenni Edipo ripercorre la sua tragedia umana, in una sorta di thriller psicologico. In una città devastata da un cataclisma (la peste), egli vive in un’atmosfera di sospensione temporale che ne intensifica la tensione emotiva, il suo terrore per una verità rivelata gradualmente, disegnata da un destino al quale non si può sfuggire.
Indagando sulle cause di un omicidio, Edipo scopre la sua vera storia, la sua identità e, soprattutto, il sé stesso interiore, tra i ruderi di una città fantasma, scomposta come lo è la sua vita maledetta, alla cui narrazione fanno da contrappunto le musiche eseguite dal vivo da Anthony Della Ragione su percussioni a mano e i movimenti coreografici di Rossella Fusco
con Danilo Rovani, Daniela Cenciotti, Antonio De Rosa, Salvatore Sannino, Antonio Gargiulo, Gianluca Masone, Rita Russo
Denise Capuano, Giuseppe Di Gennaro, Luca Lombardi (Coro)
danzatrice Rossella Fusco e la piccola Luna Fusco (allieva primo livello Movimento Danza)
musiche eseguite dal vivo da Antony Della Ragione
costumi e set design Melissa De Vincenzo
drammaturgia e regia Gianmarco Cesario