Una produzione Associazione Estudio
Cosa succede quando si viene lasciati dopo una struggente storia d’amore? Se questa
storia d’amore dovesse essere segreta e tra due uomini insospettabili? Cosa accade nella
mente di chi viene lasciato senza neppure la possibilità di replicare? Una cosa è certa, la
persona abbandonata è a pezzi, “ha l’io in frantumi” e cerca di recuperare se stesso,
trovare nuove abitudini, riordinare i ricordi, dividere quelli buoni da quelli cattivi e provare
a non farsi ancora del male. Adotta la soluzione del silenzio, non può dirlo a nessuno,
mantenere il segreto; ma nella sua mente:
Quattro uomini feriti si incontrano in una stanza di carta. Si conoscono benissimo, non
vanno d’accordo su niente, ma sono intimamente uniti da questa storia d’amore appena
finita: la storia del misterioso signor C. che li ha abbandonati per un motivo ignoto. Queste
quattro persone altro non sono che i diversi punti di vista di un unico personaggio
(assente in scena) che cerca un punto in comune in tutti i suoi diversi pareri sulla
questione.
Un viaggio introspettivo tra i dubbi, le domande e le ferite che restano dopo qualsiasi tipo
di ‘lutto’. Influenzato dai lavori di Sarah Kane, Edward Bond e la “new angry generation”
del teatro inglese, questa opera rappresenta la deframmentazione dell’io in due atti, dove
si analizza la confusione che porta l’attesa, quando la nostra felicità dipende da un’altra
persona.
di Enrico Manzo
scene e costumi Estudio Art Project
assistente alla regia Federica de Filippo
regia Luisa Corcione