va in scena al teatro Bellini una produzione Teatro Stabile dell’Umbria scritta da Stefano Massini, un testo che è capace si porre sottola lente uno spaccato della contradditoria società contemporanea, ma soprattutto che è capace di indurre una riflessione importantissima, insinuar punti di domanda negli insegnanti e negli educatori che lo avreanno visto. Una lettura della realtà critica, ficcante e ironica! Vista con gli occhi di un insegnante, autocritico, come ogni insegnante dovrebbe essere e apparentemente disilluso, Fabrizio Bentivoglio è il professor Ardeche cinico e vivace ma pure osservatore e sarcastico.
La scena è essenziale ricorda le aule dell’oratorio dove facevemo le prove degli spettacoli delle parrocchia, d’altronde si vuole rappresentare l’aula di ricevimento di un docente, ma lo spazio scenico e l’idea narrativa sono invece brillanti. Il luogo è sempre lo stesso,la collocazione temporale è sempre diversa. Gli incontri con i colleghi e con i genitori degli alunni avvengono sempre nello stesso medesimo posto ma collocati sempre in cornici temporali diversi, e così si cavalca l’anno sociale, quello scolastico, fino a giungere non già alla fine dell’anno, ma al principio del seguente, inesorabilmente paragonabile al precedente.
Il professore il giovedì dalle 11:00 alle 12:00 fa la sua ora di ricevimento, e di giovedì in giovedì, tratta le tematiche più disparate, si passa dall’integrazione sociale e razziale alle esigenze dei genitori, ma soprattutto si induce uno spunto riflessivo brillante agli addetti ai lavori, tanto quanto ovvio e disatteso! Il corpo docente del paese troppo spesso dimentica di avere l’onere della formazione delle nuove classi sociali e troppo spesso si approccia al mestiere, che poi è quasi una missione con superficialità, il tutto nasce anche e soprattutto da un sistema che premia l’attesa nella collocazione degli insegnanti e non già il merito e la preparazione e la capacità di interazione con le nuove generazioni. Ecco queste corde vengono toccate dal testo e un docente che assiste alla rappresentazione non potrà non porsi dormande, e questo è un dei più nobili motivi che ci spingono a frequentare il teatro. L’azione scenica è sorretta da Fabrizio Bentivoglio con assoluta precisione, onnipresente in scena è il collante dello spettacolo, ribattezza con un soprannome ognuno dei suoi allievi e si interroga sull’opportunità di questo sistema e sull’impatto che emotivo che ne deriva, pur applicandolo costantemente da decennni come egli stesso racconta!
di Stefano Massini
con Fabrizio Bentivoglio
e con Francesco Bolo Rossini, Giordano Agrusta, Arianna Ancarani, Carolina Balucani, Rabii Brahim, Vittoria Corallo, Andrea Iarlori, Balkissa Maiga, Giulia Zeetti, Marouane Zotti
scena Marco Rossi
luci Simone De Angelis
costumi Andrea Cavalletto
musiche originali Luca D’Alberto
voce cantante Federica Vincenti
regia Michele Placido