Nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2017 una produzione Onassis Cultural Centre – Athens
in coproduzione con CULTURESCAPES Greece 2017 (Switzerland), Dansens Hus Sweden, EdM Productions, Festival d’Avignon, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, National Performing Arts Center-National Theater & Concert Hall | NPACNTCH (Taiwan), Seoul Performing Arts Festival | SPAF (Korea), Théâtre de la Ville – Paris / La Villette – Paris (France); produzione esecutiva 2WORKS con il supporto di ALPHA BANK; sponsor AEGEAN Airlines va in scena al Teatro Politeama il 23 e 24 giugno, alle ore 19:00
The Great Tamer.Uno dei nomi più rappresentativi della scena internazionale, pioniere della danza contemporanea, il greco Dimitris Papaioannou presenta per la X edizione del NTFI la sua nuova creazione.
Il suo lavoro, definito “fiore ibrido” per le diverse contaminazioni artistiche che lo arricchiscono, viene scoperto dal grande maestro Robert Wilson ed è oggi materia di studio di grandi coreografi come Akram Khan, che ha adottato il suo “Body Mechanic System”: i corpi umani nel lavoro dell’ateniese diventano campi di battaglia, interagiscono con materie prime che, fondendosi in creature ibride, danno vita a spettacolari illusioni ottiche.
L’eclettico artista, con una formazione in Belle arti che spazia dalla pittura al fumetto, coinvolge 11 danzatori per realizzare una creazione che gioca intorno al concetto di vita umana, intesa come viaggio di scoperta, esplorazione di un tesoro nascosto, scavo archeologico interiore pieno di significato. Il lavoro ha al centro il Mediterraneo e la culla della nostra cultura che, passando attraverso linguaggi contemporanei, evidenzia il grande valore culturale e artistico della Grecia, che, pur nelle sue difficili condizioni, sta sviluppando un’interessante ricerca artistica.
La passione per l’arte offre alle performance un forte impatto visivo, destreggiandosi tra seducenti riferimenti alla storia dell’arte e a varie pratiche di espressione, con segni coreografici minimali su un imponente apparato scenografico, per realizzare sul palco un universo che si configura come “circo assurdo e surreale”. Se l’obiettivo per Dimitris Papaioannou è l’assoluta semplicità della forma, il percorso per arrivarci non è per niente semplice: la sua intenzione in The Great Tamer è quella di focalizzarsi sui concetti universali di sacro e profano.